Milano ritratti di fabbriche 35 anni dopo, Arch Week 2017

Mostra fotografica di Giuseppe Corbetta, Andrea Corbetta e Stefano De Crescenzo, in collaborazione con Studio Gabriele Basilico.

Arch Week 2017
dal 6 giugno all’8 luglio 2017
presso la sede dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano

Milano, 12 giugno 2017 – Oggi è stata inaugurata, in occasione di Arch Week, presso la sede dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano, Via Solferino 19, la mostra “Milano ritratti di fabbriche 35 anni dopo”, progetto che indaga sulle trasformazioni di Milano nell’arco di quasi quattro decenni.

La mostra descrive i grandi cambiamenti della periferia di Milano, attraverso un progetto di ricerca fotografica e documentazione storica che, partendo dal lavoro condotto da Gabriele Basilico sulle fabbriche milanesi negli anni 1978-80, lo estende nel tempo e lo attualizza fino ad arrivare ai giorni nostri.

Via-Giuseppe-Ripamonti© Gabriele Basilico, via Giuseppe Ripamonti, Courtesy Studio Gabriele Basilico

Via-Giuseppe-Ripamonti-2016Foto Giuseppe Corbetta, via Giuseppe Ripamonti, 2016

Via-Ponte-Nuovo© Gabriele Basilico, Via Ponte Nuovo, Courtesy Studio Gabriele Basilico

EPSON scanner imageFoto Stefano De Crescenzo, Via Ponte Nuovo, 2017

Foto Giuseppe Corbetta, Sede Soc. Adafrigor in via Vincenzo Toffetti, 2016.jpgFoto Giuseppe Corbetta, Sede Soc. Adafrigor in via Vincenzo Toffetti, 2016

Foto Giuseppe Corbetta, Panificio automatico continuo, via Quaranta, 2016Foto Giuseppe Corbetta, Panificio automatico continuo, via Quaranta, 2016

Il metodo di ricerca
Dal 2010 è in corso un progetto di indagine urbanistica, storica e fotografica che ha identificato e documentato lo stato attuale degli oltre 200 ex-edifici industriali di Milano ritratti di fabbriche.

Il rilievo fotografico, partito dalla zona sud di Milano, è stato eseguito cercando di replicare l’esatto punto di ripresa, usando lo stesso obiettivo, per ottenere la stessa inquadratura. Come per un ritratto, è necessario studiare le luci, le ombre e la posizione del sole, determinata dall’ora del giorno e dal mese dell’anno, e dalle condizioni metereologiche. Il lavoro è lungo e meticoloso: è spesso necessario ritornare sul posto diverse volte, fino a ottenere il risultato desiderato.

In molti casi al posto della fabbrica c’è il nulla, oppure un edificio completamente nuovo. Per identificare l’esatta posizione di ogni edificio e scegliere il punto di ripresa più significativo per documentare la trasformazione del territorio, sono state consultate le diverse edizioni della Carta Tecnica Comunale di Milano a partire dal 1910.
Nel 2016 è stato completato il rilievo fotografico della zona sud di Milano, attualmente è in corso il rilievo della zona Nord-Ovest, e si prevede che l’indagine sul campo possa essere completata nel 2018.

Obiettivo del progetto è quello di estendere temporalmente la “rassegna sistematica, il più possibile completa di tutte le zone industriali della città”(1), iniziata da Gabriele Basilico nella Milano “anche e ancora operaia”(2) nel momento storico “del passaggio della sua economia alla fase post-industriale”(3).

Roberta Valtorta, nell’introduzione al libro Gabriele Basilico, riconosce nel fotografo scomparso “il desiderio […] di comprendere la complessità, la totalità, di immergersi nelle stratificazioni del paesaggio, di convogliare lo sguardo fotografico verso una possibilità di controllo e di conoscenza”(4). Ed è la stessa esperienza che Giuseppe Corbetta e i suoi collaboratori provano nel ripercorrere le strade di Milano.

Il trovarsi di fronte ai vecchi edifici industriali ha fatto nascere la necessità di colmare un vuoto di conoscenza, con la raccolta delle informazioni disponibili sulle società che li occupavano, sulla loro storia,  sul destino degli edifici dopo la dismissione, evidenziando le trasformazioni avvenute, le opportunità colte e le occasioni mancate nella ridefinizione del profilo urbanistico della città.
Un’analisi importante che permette di descrivere “le forme dei territori abitati e plasmati dall’economia industriale prima, dagli sviluppi post-industriali poi”(5) e tanto più necessaria in un momento in cui Milano si trova nella necessità di valorizzare le periferie urbane per la sopravvivenza stessa della città.

La collaborazione con lo studio Gabriele Basilico
Le fotografie in rigoroso bianco e nero presentano lo stato attuale di ogni struttura accanto alla scansione, gentilmente fornita dallo Studio Gabriele Basilico, dei negativi impressionati negli anni ’70.  Tra le quasi 50 scansioni delle fotografie originali proposte, due (via Nervesa e via Filippo Brunelleschi) sono di particolare interesse in quanto furono presentate solo sull’edizione SugarCo di Milano ritratti di fabbriche6 (edizione ormai introvabile) e non più nella successiva edizione (2009) per Federico Motta Editore.

Gabriele Basilico, via Lambruschini, Courtesy Studio Gabriele Basilico      © Gabriele Basilico, via Lambruschini, Courtesy Studio Gabriele Basilico

Foto Andrea Corbetta, via Lambruschini, 2017             Foto Andrea Corbetta, via Lambruschini, 2017

Gabriele Basilico, via Condino, Courtesy Studio Gabriele Basilico © Gabriele Basilico, via Condino, Courtesy Studio Gabriele Basilico

Giuseppe Corbetta, via Condino, 2016Giuseppe Corbetta, via Condino, 2016

Il layout della mostra
La parte iniziale della mostra presenta lo stato dei 204 edifici industriali ritratti da Gabriele Basilico nelle 209 fotografie pubblicate nelle due edizioni di Milano ritratti di fabbriche. La descrizione dello stato attuale, suddivisa nelle tre grandi zone (sud, nord-ovest e nord-est), è affidata a un codice colore che consente di valutare a colpo d’occhio le macro differenze tra le aree in merito al destino degli edifici industriali.

Lo stesso codice colore identifica la posizione degli edifici in una mappa di Milano, che evidenzia il ruolo dell’anello ferroviario sullo sviluppo delle zone industriali, e sottolinea l’importanza di questa indagine per una migliore comprensione delle possibilità di riutilizzo delle aree degli ex-scali milanesi.

Nella parte fotografica della mostra, dedicata a Milano sud, la periferia di Milano è stata divisa in zone, forse quelle stesse zone che Gabriele Basilico aveva selezionato per programmare i suoi percorsi fotografici nella città; ogni zona è introdotta da una mappa, nella quale è possibile osservare il cammino del fotografo in “una dimensione dinamica, quasi cinematografica, fondata su un principio di scatti a tema e in sequenza: selezione, postazione, scatto, scarto laterale…”7.

Accanto ad ogni foto odierna, una scheda riporta la scansione del negativo originale, una mappa con l’esatto punto di ripresa e la pianta degli edifici inquadrati, o eventualmente quella delle nuove costruzioni che hanno sostituito la fabbrica demolita. Brevi testi descrivono le attività svolte un tempo in ogni struttura e le caratteristiche delle trasformazioni.  Nel corso della mostra sarà presentato il libro di Giuseppe Corbetta “Milano sud ritratti di fabbriche 35 anni dopo” edito da Associazione culturale QUATTRO (progetto grafico di Andrea Corbetta).

Giuseppe Corbetta, nato a Milano nel 1951, da sempre vive la fotografia come passione, con un particolare interesse per il bianco e nero. Negli anni affina la tecnica fotografica lavorando con il medio formato analogico ed espone in diverse personali che hanno come tema la sua città natale e l’acqua, come bene essenziale per la vita. Nel 2012 vince il primo premio della critica ad Artistinmostra con la fotografia “Ragazze” e dal 2014 collabora con lo studio Gabriele Basilico sul progetto Milano ritratti di fabbriche 35 anni dopo.

Andrea Corbetta, classe ‘89, ottiene la Laurea in Architettura nel 2014 presso il Politecnico di Milano, con la tesi dal titolo “Struttura e Forma, Sperimentazioni ingegneristiche e architettoniche nel periodo del secondo dopoguerra”, realizzata insieme a Stefano De Crescenzo. La tesi viene pubblicata dalle Ed. Accademiche Italiane nel 2015, riceve l’Archiprix Italia 2015 e viene segnalata per il Premio Neolaureati 2015 presso l’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano. Dopo la laurea ha lavorato presso diversi studi di architettura ed ha coperto l’incarico di assistente alla didattica in differenti corsi al Politecnico di Milano.

Stefano De Crescenzo (Milano, 1988) si laurea in architettura nel 2014 presso il Politecnico di Milano. Nello stesso anno presenta con Andrea Corbetta la mostra fotografica “Struttura e Forma a worldwide atlas” in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DASTU) con il quale collabora nel settore didattico. Dal 2015 svolge attività di progettazione nell’ambito dell’architettura e del design presso lo Studio Lariani Architettura.

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Foto della conferenza stampa e inaugurazione


Note

1] Marco Romano, L’immagine urbanistica, in Gabriele Basilico, Milano ritratti di fabbriche, SugarCo Edizioni S.r.L., Milano 1981, pp. 10, 12
2] Roberta Valtorta, Trent’anni dopo, in Gabriele Basilico, Milano ritratti di fabbriche, Federico Motta Editore, p. 7;
3] Roberta Valtorta, ibidem;
4] Roberta Valtorta, La comprensione del paesaggio, in Gabriele Basilico, Edizioni Fotonote Contrasto;
5] Roberta Valtorta, La comprensione del paesaggio, op. cit.
6] Gabriele Basilico, Milano ritratti di fabbriche, SugarCo Edizioni S.r.L., Milano 1981, pp. 99, 101
7] Stefano Boeri, Elegia di una dismissione, in Gabriele Basilico, Milano ritratti di fabbriche, Federico Motta Editore, p. 15.

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